Tra O’BellX e riapertura dell’impianto si tornerà all’antico: deciderà il sindaco l’accesso ai Prati di Tivo

Nella riunione di oggi (a cui mancava colpevolmente la Regione) il primo cittadino Villani ha dichiarato la sua disponibilità per questa soluzione, con l’impegno degli altri (Finori, Provincia, Asbuc) a fare ognuno la sua parte

PIETRACAMELA – Due certezze sono emerse dalla riunione che voleva fare il punto della situazione sulla riapertura invernale degli impianti di risalita e dunque della della stazione turistica dei Prati di Tivo: che possiamo dire addio alla possibilità di ‘rianimare’ il Pilone e la quadriposto, e che si tornerà all’antico, ovvero che si saprà di volta in volta se si scia o meno, perché a deciderlo sarà costretto a farlo il sindaco Antonio Villani, sentito il parere della commissione valanghe comunale. Come faceva il tanto criticato suo predecessore, Michele Petraccia, a suon di ordinanze giorno per giorno.

Questo ovviamente, se la seggiocabinovia della Madonnina, l’unico impianto rimasto, otterrà l’immunità dal Coreneva, quando la documentazione integrativa che Finori continua a sostenere di aver inviato, verrà esaminata. La riunione di oggi convocata dal sindaco di Pietracamela, alla quale ha fatto molto rumore l’assenza della Regione, ha comunque sottolineato l’impreparazione (sull’argomento) di molti degli attori partecipanti. Il discorso è scivolato sull’assenza degli O’BellX, i ‘marziani’ bianchi a forma di uovo di Pasqua che riposano nel magazzino della Provncia e che non sono stati riposizionati. Sono al centro di una querelle tra Regione e Provincia, su chi ne detiene la paternità per il funzionamento. Di sicuro sono stati pagati con i soldi dei contribuenti (3 milioni di euro) e ne sono rmasti 9 degli originari 12.

Gli O’BellX però, non sono decisivi per la riapertura della stazione sciistica. Molti credono (sbagliando) che la presenza degli O’BellX vincoli la riapertura della seggiocabinovia. Lo hanno scritto alcuni dei media ed è falso. Servono per la sicurezza della stazione intera, dovrebbero garantire chiunque frequenti i Prati di Tivo (nel bacino sciistico) e non solo quelli che salgono sulla seggiocabinovia. Se non sono montati, il tecnico non può redigere un Pidav (il piano d’intervento di distacco artificiale delle valanghe). Certo, sarebbe meglio se ci fossero, come in passato, ma a questo può ovviare il sndaco che si assume di volta in volta la respponsabilità di lasciare aperto o di chiudere l’intera stazione, dietro parere della commissione valanghe.

Il sindaco questa mattina ha dichiarato la sua disponibilità a muoversi in tal senso, se non Regione e Provincia non dovessero trovare la quadra sul (ri)posizionamento degli O’BellX e sulla loro gestione. Ma anche su quest’ultimo aspetto deve essere chiara una cosa: la gestione può essere affidata con convenzione a un qualsiasi soggetto in possesso dei requisiti professionali per farlo. Dunque bastano una ricerca e un atto. In ultima ipotesi, anche per comodità, potrebbe essere anche lo stesso gestore ad occuparsene (dietro pagamento del servizio ovviamente).

Tutto questo è racchiuso in un documento che Villani ha proposto alla sottoscrizione di tutti che racchiude impegni precisi da parte di ciascuno degli attori della vicenda: Finori si impegna a chiudere con il Coreneva e ad aprire la seggiocabinovia, la Provincia a sottoscrivere una convenzione per la gestione degli O’Bell’X e a riposizionarli, l’Asbuc a rilasciare l’autorizzazione agli usi civici per la stagione invernale. Ce la faremo stavolta?

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